Le conseguenze della crisi sanitaria (in Italia e nel mondo) sono ancora da valutare riguardo al rischio di credito.Le società di rating stanno rivedendo gli algoritmi sottostanti alla creazione di rating e fido che, inevitabilmente, porteranno a un declassamento di entrambi gli indicatori.Per circa 190.000 PMI italiane è prevista una crisi di liquidità che riguarderebbe 6 imprese su 10 (Analisi#Unioncamere).Ciò impatta maggiormente sulle aziende con rating medio-bassi, già vicine all’insolvenza (rating C e CC). Prima della crisi erano classificate in questo segmento circa il 1,50% delle aziende, alcune società di rating stimano che saliranno ad oltre il 10%.È quindi necessario adeguare i criteri di valutazione. I report tradizionali con fido e rating determinati solo da dati ufficiali possono non essere sufficienti.Per supportare le aziende nelle decisioni di affidamento#Kredis propone una nuova piattaforma che permette ai clienti d’integrare e scegliere (autonomamente) i dati necessari per creare un report su misura. Rating, fido, dati ufficiali ampliati da verifiche sul fatturato corrente, pagamenti, catena di fornitori e clienti, settore e area geografica.